Sono sempre più grato, ed ho sempre più rispetto per le persone che hanno segnato la storia, anche con un solo semplice graffio, che può essere aver scritto una canzone, una poesia, un racconto che ha commosso almeno una persona.
Lo sono ascoltando la prima canzone del primo album di Amedeo Minghi, pensando che nel 1973 io avrei dovuto attendere ancora 3 anni per venire al mondo e lui uscita al pubblico col suo primo lavoro. Ad oggi io non sento di aver fatto ancora molto. E’ vero, forse non è necessario farlo, basterebbe vivere in modo sano la propria vita, ma sentirne il desiderio nel cuore credo che sia sufficiente a giustificare l’esistenza di un desiderio. 43 anni e ancora non ho la sensazione di aver lasciato alcun segno.
Per questo sono sempre più grato e sempre più rispettoso nei confronti di quelle persone che hanno segnato il loro tempo. Mi dico – criticarli? Perché mai? Loro hanno “fatto” – Con un effetto più o meno grande, più o meno significativo ma hanno fatto e realizzato. Tu aspetta di aver fatto per poter guardarti intorno e permetterti un giudizio sugli altri.
E così torno alle mie cose, con una spinta ritrovata, lieve, stancata dal tempo che prova le forze e piega le ginocchia, ma torno a desiderare di fare. Fare bene.